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Alla ricerca di bevande sane che possano aiutarci a restare sempre in forma non ci troviamo di fronte solo a bibite zero zuccheri o tisane con estratti di erbe naturali. Appare in cima alla lista un nome che per molti è ancora misterioso: Kombucha. 

Chi lo conosce lo ama e chi non ne ha mai sentito parlare freme di curiosità per sapere tutto su questo superdrink dai molteplici benefici che in tanti considerano quasi “miracoloso”.

Perché? Cosa possiede di speciale questo particolare tè fermentato? Siamo qui proprio per soddisfare queste curiosità e chiarire non solo gli aspetti positivi della bibita, ma anche e soprattutto quelli negativi. Non perdetevi una parola dunque: metteremo a nudo il Kombucha: tossicità e indicazioni utili per farne un uso accurato e non correre alcun rischio per la nostra salute.

Il tè fermentato alla portata di tutti

Il Kombucha è un tè fermentato nato secoli fa in Manciuria. Il suo nome è legato al medico Kombu, ma la sua fama è data dagli usi terapeutici che nel corso dei secoli ha regalato un rinnovato benessere a molte persone in molte regioni del mondo.

Perché il Kombucha è una bevanda universale, conosciuta e apprezzata ormai dappertutto. Prima di approfondire le sue proprietà o le sue controindicazioni, chiariamo subito che non si tratta di un tè normale, ma nasce da un processo di fermentazione che ha origine dallo scoby, una colonia simbiotica di batteri e lievito. Questa sostanza gelatinosa agisce insieme al tè verde o nero, allo zucchero e all’acqua: da questa miscela tenuta a riposo per circa 14 giorni nasce la bevanda fermentata che oggi conosciamo col nome di Kombucha.

Frizzante e rinfrescante, disseta e coccola le pupille gustative col suo sapore così alternativo: un compromesso tra dolce e aspro a cui non si riesce più a fare a meno. 

Kombucha, proprietà e benessere

Non è soltanto il sapore unico che rende il Kombucha così ricercato. Il suo punto forte sono di certo i benefici che apporta all’organismo. Basta un bel bicchiere al giorno per sentirsi meglio e regolare diverse funzioni del nostro organismo. Non ci credete?

Ecco le proprietà che tutti esaltano e che ne hanno fatto un toccasana nella dieta sana ed equilibrata di chi l’ha provato:

  • Previene le infezioni
  • Ottimo coadiuvante nel trattamento contro l’artrite
  • Aiuta nella lotta contro il cancro
  • Contribuisce alla perdita di peso
  • Contiene probiotici naturali e pertanto allevia il gonfiore addominale e i problemi digestivi
  • Ripristina i batteri buoni nel corpo, eliminando i parassiti
  • Rafforza l’organismo e ci rende più resistenti e più immuni alle malattie stagionali
  • Migliora il benessere generale e incide sull’umore
  • Ha effetto calmante e rilassante
  • Rallenta l’invecchiamento grazie al potere antiossidante
  • Migliora memoria e concentrazione perché ha influenza benefica anche sulle funzioni cerebrali.

Che sia una bibita molto speciale è evidente, ma se è vero che possiede tutti questi vantaggi è anche vero che bisogna scoprire se ci sono dei lati oscuri che possono mettere a rischio quel benessere di cui tutti abbiamo bisogno. Per questo diamo spazio al tema “Kombucha tossicità” per chiarire una volta per tutte se ci sono controindicazioni all’assunzione frequente di questo tè fermentato.

Kombucha tossicità: controindicazioni ne abbiamo?

Sembra che il Kombucha abbia passato tutti i test e sia risultato privo di effetti collaterali importanti.

Eppure c’è ancora molto scetticismo: può una bevanda essere così salutare e mantenersi priva di tossicità? Per questo qualcuno avanza delle ipotesi (ribadiamo però che non sono confermate dalla scienza!)

Può provocare danni al fegato. Quando? Per confutare questa obiezione basti pensare al suo processo di fermentazione. Se fatto con tutte le precauzioni necessarie non comporta alcun rischio, ma se qualcosa va storto (utensili non sterilizzati, chiusure non ermetiche e altre disattenzioni in fase di preparazione) è fattibile che possa non venire bene e quindi creare qualche tossicità in chi lo beve. 

Potrebbe avere ripercussioni sul fegato, i reni e il sistema nervoso per contaminazione da piombo. Quando? Solo ed esclusivamente se viene riversato in contenitori non adeguati, come la ceramica.

Facendo dunque una rapida analisi si evince che queste tossicità non dipendono dalla formulazione del Kombucha ma dall’uomo, che non utilizza le giuste indicazioni nella sua preparazione.

Ecco quando bere il tè Kombucha

Archiviata quindi la problematica “Kombucha tossicità” passiamo ad analizzare i suoi effetti nel quotidiano. Il primo punto è: in quale momento della giornata è meglio bere questo tè fermentato?

Kombucha tossicità

La risposta vi sorprenderà: non esiste un momento sbagliato! Infatti, anche se qualcuno dice che bisogna preferirlo a stomaco vuoto, si può bere a qualsiasi orario. Di giorno rivitalizza e ci prepara per affrontare stress e difficoltà con la giusta dose di energia. Di notte, il suo effetto calmante ci permette di riposare bene.

L’unica raccomandazione è quella di non esagerare e mantenersi nella norma che consiglia al massimo due bicchieri al giorno. 

Anche i bambini e i cani lo possono bere se il suo sapore li conquista! Ma in questi casi bisogna fare attenzione alle dosi che devono essere dimezzate rispetto all’adulto. Essendo una bevanda dissetante il Kombucha si beve molto nelle calde giornate d’estate e si accompagna bene anche ai pasti perché in commercio esistono diversi gusti, facilmente abbinabili ai nostri menù, anche come ottima alternativa al vino in tavola.

Ma quando non bere Kombucha?

In conclusione abbiamo compreso che vale la pena bere Kombucha: tossicità e controindicazioni sono quasi nulle, ma è pur sempre vero che ci sono situazioni specifiche in cui è meglio non farne uso.

Le donne in dolce attesa o che sono in fase di allattamento non dovrebbero abusarne. Così come i diabetici o le persone in stretto regime calorico che seguono rigide diete prive di zuccheri. Anche in piccole quantità, questo superdrink è comunque preparato con lo zucchero. 

E poi c’è il discorso alcol: ne contiene davvero pochissimo e deriva dal processo di fermentazione, ma è comunque un fattore da considerare per coloro che soffrono di patologie che non gli permettono di assumere nemmeno piccole percentuali alcoliche.

Per il resto si può bere senza timore: se da secoli è cresciuta la sua fama un motivo ci sarà e non vi resta che scoprirlo andando subito a preparavi una buona tazza di Kombucha.

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