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Si chiama vino zero alcol ed è quella bevanda dal sapore dolciastro che elimina il grado alcolico e dà un nuovo significato al concetto di vino. 

Oggi vogliamo parlarvi di questa variante al classico vino che si impone come un prodotto sano e di qualità. Ma di cosa si tratta? Ed è giusto chiamarlo vino o la definizione è impropria? Inoltre, esistono dei pro e dei contro da valutare prima di scegliere di bere vino zero alcol?

Le domande sono tante, lo sappiamo bene, ma il nostro obiettivo è proprio chiarire i dubbi e far conoscere al mondo una bevanda per molti nuova, ma che può mettere in confusione i tradizionalisti che non rinunciano al consueto vino che fa parte della nostra storia.

Quindi prendete carta e penna per scrivere i vostri appunti e annotare tutto ciò che c’è da sapere su questo nuovo nettare d’uva che ha come caratteristica principale la mancanza di alcol tra i suoi ingredienti. 

Ecco tutti i dettagli: venite con noi!

Ecco cos’è il vino zero alcol

Il vino zero alcol è un vino analcolico fatto con il mosto d’uva vinificato. Prende questo nome dal fatto che prima di essere pronto da bere, e quindi immesso sul mercato, deve essere dealcolizzato, cioè privato del suo alcol  attraverso un processo complesso ben preciso.

Cos’ha in comune con il prodotto agricolo dei nostri vigneti? Innanzitutto il colore: può essere bianco, rosso o rosè. E poi, fattore più importante, è ricavato dall’uva. La differenza più evidente, invece? Il vino zero alcol ha la peculiarità di essere più sano perchè privo di sostanze alcoliche e quindi adatto ad una categoria più ampia di persone. 

Qualcuno però preferisce chiamarlo succo d’uva spumantizzato per mettere un distacco reale tra un prodotto originale e uno che invece è solo una novità che sconvolge il mercato vinicolo conosciuto.

Ad ogni modo è una bevanda che sta prendendo piede sempre di più nella produzione internazionale e molti rivenditori hanno deciso di aderire a questo progetto di vendita perché hanno compreso bene i vantaggi derivanti dall’uso di vino zero alcol.

Curiosi di conoscere i suoi benefici? Prima però è opportuno chiarire come si produce questo vino e come avviene il processo di dealcolizzazione, ma soprattutto quali sono le sue caratteristiche principali.

Caratteristiche di un prodotto 100% uva e 0% alcol

vino zero alcol

Il vino analcolico si presenta nelle nostre tavole all’apparenza come il suo più famoso predecessore. Difficile riconoscere la differenza tra un vino con gradazione alcolica e uno che ne è privo soltanto guardando un bicchiere pieno. Infatti, è il gusto che al primo sorso rivela già le prime differenze. Ma di certo non è l’unico! 

Ecco, dunque, le caratteristiche che ci vengono in mente quando parliamo di vino zero alcol:

  • Gusto. Agli intenditori sembrerà un tantino annacquato (paragonandolo al vino doc) ma sorseggiandolo si sentirà quella sua dolcezza tipica che ricorda proprio il sapore dell’uva. Inoltre, ha un gusto meno corposo e più leggero, che lo rende più appetibile per chi non ama i sapori forti.
  • Assenza di alcol. Il fattore non indifferente dell’assenza di gradazione alcolica non influisce solo sul gusto, ma anche sul suo target di riferimento e sui suoi usi in tavola.
  • Meno calorie. Rispetto al vino tradizionale apporta un basso contenuto calorico perché contiene meno zuccheri, a parte quelli insiti nell’uva stessa che serve per la sua realizzazione.
  • Aromi del vino. Non elimina gli aromi del classico vino, anche se forse, soprattutto nel gusto, prevalgono quelli propri dell’uva.
  • Cura nella preparazione. Il processo di dealcolizzazione è ben controllato e segue fasi ben distinte per un risultato finale di gran qualità.

Ma, in sostanza, cos’è la dealcolizzazione?

Come avviene la dealcolizzazione: i procedimenti più conosciuti

La dealcolizzazione è quel processo complesso che permette al vino di essere privato del suo alcol, separando l’etanolo dal vino. 

Non esiste un metodo univoco per preparare il vino zero alcol: però tutti sono procedimenti molto precisi che vanno eseguiti con massima attenzione, tenendo conto di fattori come pressione e temperatura. Infatti, se qualcosa va storto, anche l’intera produzione diventa improponibile perché compromette la qualità e il gusto.

Conosciamo da vicino alcuni di questi processi: la distillazione e l’osmosi.

La distillazione fa evaporare l’alcol contenuto all’interno del vino. Per farlo utilizza il calore che ha il potere di estrarre le quantità di alcol dalla bevanda. Semplice, vero? Veramente è un processo che è più facile a dirsi che a farsi! Le alte temperature vanno gestite con la massima prudenza. Basta un solo piccolo errore e possiamo dire addio alla produzione del vino che sarebbe compromesso definitivamente.

L’osmosi si avvale della pressione. In pratica, le alte pressioni agiscono sulle molecole di acqua e di alcol. Però, questa fase deve essere ripetuta diverse volte per ottenere il risultato desiderato che non si può avere solo in un passaggio. Quindi, è un procedimento che richiede più tempo.

Qualunque sia il procedimento usato, il vino zero alcol pronto e imbottigliato deve essere conservato in un luogo fresco e poi può essere servito. Ma non a temperatura ambiente, mi raccomando! Ricordatevi sempre di tenerlo in frigo per gustare appieno il suo sapore e la sua leggerezza.

Pro e contro: conviene bere vino zero alcol?

Veniamo quindi al punto cruciale che poi è il dubbio di molti consumatori: conviene bere vino zero alcol? E perché?

I vantaggi di questo nettare d‘uva sono notevoli. Proviamo ad elencarne qualcuno per comprenderne meglio i benefici:

  • Adatto a tutti. Il vino zero alcol lo può bere l’astemio così come le persone che in generale non amano la gradazione alcolica nelle proprie bevande. 
  • Leggero e sano. Di certo non fa male! Fatto prevalentemente di uva e senza conservanti aggiunti, si mostra come una soluzione perfetta per chi vuole un prodotto dolce e anche salutare, che non abbia effetti dannosi per l’organismo.
  • Non provoca problemi al fegato. Se il vino tradizionale non è indicato per chi ha problemi al fegato, questo invece può essere bevuto senza timori perché non ha controindicazioni in tal senso.
  • Ideale nella dieta. Mentre l’alcol fa ingrassare e va consumato con moderazione nei regimi dietetici, in questo caso non ci sono indicazioni sfavorevoli che ne vietano il consumo fuori o dentro ai pasti. 

Ma va bene anche per chi soffre di patologie come il diabete? Qui la scienza si divide e ci sono due versioni discordanti.

Per alcuni, il vino analcolico non fa male ai diabetici perché appunto privo di alcol e di zuccheri. Per altri, però, bisogna fare attenzione alle percentuali di zuccheri presenti nell’uva utilizzata nella sua preparazione che potrebbero influire sulle condizioni fisiche. 

In generale, comunque, possiamo affermare che questa tipologia di vino non ha controindicazioni e non comporta alcuna tossicità. Si tratta solo di una questione di gusto: o piace o non piace!

Vino zero alcol o birra zero alcol?

La dicitura “zero alcol” va sempre più di moda ai giorni nostri. Sia perché si va alla ricerca di prodotti salutari che non facciano male all’organismo, sia perché si cerca di rispondere alle esigenze di tutti, comprese le persone a dieta o con esigenze particolari.

Ma c’è anche una voglia esagerata di rinnovarsi, cambiare e portare ventate di novità anche nel panorama alimentare. Del resto da tempo si sente parlare anche di birra zero alcol, no? 

Chi di voi l’ha provata sa bene che è sana, buona e molto apprezzata in tutto il mondo. 

Quindi: meglio scegliere vino zero alcol o birra zero alcol? Anche qui è tutta una questione di gusti. In comune hanno le stesse qualità e gli stessi benefici, ma si differenziano nel gusto (più dolciastro nel vino grazie agli aromi dell’uva).

In entrambi i casi il trend è in crescita e sempre più persone scelgono di eliminare l’alcol dalle loro tavole per lasciare il posto a bibite più in linea con i propri bisogni di benessere.

Miglior vino zero alcol: come fare la scelta

Ormai è chiaro che scegliere di bere vino zero alcol è una scelta individuale, legata a fattori come gusto e salute.

Però si tratta comunque di una novità che ancora non conoscono in tantissimi e quindi causa qualche dubbio nella scelta della tipologia da acquistare. Quale sarà il miglior vino zero alcol?

Per scegliere il prodotto che fa per voi si possono valutare tre criteri:

  1. La preparazione (tipo di procedimento utilizzato).
  2. La provenienza.
  3. Gli abbinamenti a tavola .

Qualche consiglio su quest’ultimo punto? 

Il vino bianco analcolico è ideale per pesce, carne bianca e verdura. Il vino rosso analcolico va bene per carni rosse e formaggi. Infine quello rosato è perfetto per aperitivi, antipasti, piatti estivi e serviti freddi.

Quanto alla marca ce ne sono davvero tantissime di ottima produzione che vale la pena provare. 

Quindi, non lasciatevi condizionare dai pregiudizi che tacciano come “impostore” questo vino non alcolico e provate direttamente le diverse varianti presenti nel mercato. Che sia Chardonnay, Merlot o frizzante riconoscerete da subito la sua essenza e la nota aromatica al gusto d’uva che è il suo punto di forza più riconoscibile.