Avete mai sentito parlare di una bevanda dal nome Kombucha? Si vocifera sia un nuovo elisir di lunga vita capace di rinvigorire il nostro corpo e darci l’energia giusta per affrontare le nostre giornate. Le sue radici storiche ci raccontano di benefici che si tramandano nei secoli. Che ne dite di scoprirne di più e conoscere ogni suo dettaglio?
Torniamo, dunque, indietro nel tempo all’epoca della sua nascita per scoprire insieme le sue origini e i suoi benefici. Poi torniamo nel nostro secolo per capire come usarlo nelle nostre case e dove possiamo comprarlo. Ma non temete: parleremo anche delle controindicazioni ed eventuali tossicità di questa bevanda che tanto incuriosisce. Pronti a partire? Seguiteci alla scoperta del Kombucha!
Kombucha, tè dalle origini antichissime?
Si chiama Kombucha e viene dall’Asia Nord Orientale. Nel lontano 415 d.C. in Manciuria fu un medico ad usarlo per la prima volta a scopo curativo per aiutare l’imperatore malato. Si narra che fosse in fin di vita e sul letto di morte il dottore Kombu (da cui il Kombucha prese poi il nome) gli fece sorseggiare questa bevanda ignota e lui si rimise in piedi come per magia. Miracolo o rimedio dalle proprietà rigeneranti?
Il Kombucha fece presto il giro del mondo per approdare sino a qui: ma le domande intorno ai suoi reali benefici o alle sue possibili tossicità sono piuttosto frequenti. Nonostante la sua fama diffusa nel tempo, c’è ancora diffidenza intorno a questa bevanda sconosciuta a molti che nei paesi orientali è addirittura considerata una sorta di elisir di lunga vita.
All’apparenza sembra un infuso a base di tè ma le sue proprietà suggeriscono più un rimedio a metà tra una bevanda salutare e una cura particolarmente naturale.
Ma chiamarlo tè è la definizione più appropriata? Ebbene la risposta è No!
Infatti, per la sua preparazione serve la cosiddetta “madre”, vale a dire un mix di lieviti e batteri che al contatto con l’ossigeno danno origine ad una fase di fermentazione. Per questa sua caratteristica qualcuno la associa a bevande come birra e vino, ma vi avviso che in comune hanno solo il processo di fermentazione.
Quindi che sapore ha? Non sentirete di certo il sapore alcolico tipico delle produzioni vinicole e scordatevi anche di ritrovare il gusto del tè. Invece scoprirete quel gusto frizzantino che si allontana sicuramente dalla nostra percezione delle bevande a cui finora siamo stati abituati.
Perché in fondo il Kombucha non è propriamente nemmeno un tè come lo conosciamo noi, ma una bevanda a base di tè che si avvale degli infusi e dello zucchero per la sua preparazione ma riserva un sapore decisamente unico che dipende dagli ingredienti utilizzati. A seconda che si usi tè nero o verde già si notano delle sostanziali differenze. E poi è la fermentazione che ne determina la tonalità più o meno frizzante e il grado di sapore dolciastro più o meno evidente.
Kombucha benefici per la salute e l’organismo
Come bevanda salutare il Kombucha apporta molti benefici al nostro organismo. Qualcuno dice che allunga la vita, ma questa è un’altra storia! Adesso vogliamo concentrarci su quelle proprietà che la rendono così diffusa – dapprima nei paesi orientali ma adesso anche in tutto il mondo – tanto da considerarla un aiuto naturale e speciale per molte malattie.
Partiamo dal presupposto che è disintossicante, antiossidante ed energizzante. Contiene probiotici e ci aiuta a mantenere uno stile di vita sano perché capace di rafforzare il fisico.
Ma dove possiamo vedere i suoi benefici? Ecco nel dettaglio per cosa viene utilizzata più frequentemente:
Provvede all’equilibrio della flora intestinale
Tra le proprietà del Kombucha ci sono documentati meriti legati all’equilibrio della flora intestinale. Abbiamo già accennato al fatto che la bevanda contiene batteri. Si tratta infatti di batteri sani che aiutano l’intestino a trovare il suo normale equilibrio e impedire disturbi quali diarrea e costipazione.
Apporta benefici per l’apparato digerente
Persino il nostro apparato digerente trae giovamento dall’utilizzo di Kombucha al momento opportuno. Infatti, in molti paesi viene impiegato per migliorare le sue funzioni soprattutto quando ci sono problematiche legate al fegato, come avviene nel caso di abuso di alcool.
Stimola il metabolismo e rafforza il sistema immunitario
Quando si parla di Kombucha qualcuno lo associa anche al metabolismo. Pare infatti che sia un toccasana per accelerare le funzioni metaboliche. Di conseguenza diventa un alleato anche per perdere peso senza fatica. Il sistema immunitario non può che beneficiare di questo processo, rafforzandosi e migliorando il nostro stile di vita.
Concilia il sonno e riduce lo stress
Un bicchiere di Kombucha all’occorrenza e finalmente potrete dormire bene e dire addio all’insonnia. Le sue proprietà rilassanti sembrano davvero il rimedio perfetto per migliorare il sonno e ridurre forme di stress ed ansia spesso legate all’incapacità di riposare nel modo corretto.
Aiuta a migliorare anche l’umore
Che ne pensate se vi diciamo che il Kombucha ha anche benefici che riguardano la sfera emozionale? Pare sia perfetto infatti anche per migliorare il vostro umore. Del resto non è difficile crederci: se aiuta a stare meglio, a rafforzare l’organismo e le sue funzioni vitali, a ridurre lo stress, è inevitabile che dopo averlo bevuto sentiamo tutto il merito dei suoi benefici e non possiamo che essere più sereni.
Tanti altri benefici
Ma non è finita! La bevanda nota per la sua fermentazione vanta anche proprietà benefiche per aiutare in casi di problemi cardiaci, asma, disturbi legati alla pressione, reumatismi, emicranie, disturbi infiammatori, digestione, dolori mestruali, colite e acne.
Lo Scoby: l’ingrediente speciale di una bevanda unica
Nella preparazione del Kombucha c’è un ingrediente speciale senza il quale non sarebbe possibile avere nelle nostre case questa bevanda dal sapore così particolare.
Si tratta dello “Scoby”, vale a dire il lievito madre da cui parte poi il processo di fermentazione. Questo ingrediente dalle fattezze gelatinose ha infatti un ruolo indispensabile nella preparazione del Kombucha, che altrimenti sarebbe un semplice tè da preparare in infusione. Per essere precisi, lo Scoby è un termine che vuol dire Symbiotic Culture of Bacteria and Yeast, cioè Coltura simbiotica di batteri e lieviti.
Qualcuno fa ancora confusione e pensa che lo Scoby sia un fungo. In realtà però sappiamo con certezza che questa è un’affermazione sbagliata perchè parliamo di due cose differenti. infatti, il dischetto gelatinoso utile per realizzare il Kombucha è un mix di micro-organismi vivi in grado di generare quella trasformazione che parte dal tè e dallo zucchero e arriva a realizzare la bevanda frizzantina nota come Kombucha.
Dunque, è lui il vero protagonista di questa preparazione e per questo bisogna trattarlo con estrema cura, sia nelle fasi di conservazione che in quelle in cui diventa parte attiva della fermentazione.
Kombucha: dove comprarlo e come prepararlo
Ora che conoscete i suoi innumerevoli benefici per l’organismo e il suo ingrediente speciale, di certo vi starete chiedendo dove trovare questa bevanda a base di tè. Niente paura: non dovrete recarvi all’estero per gustare il Kombucha! Vi basterà cercarlo nei migliori store online che si occupano di infusi e tè oppure in quelli che trattano esclusivamente il Kombucha come prodotto unico. Soprattutto in questi ultimi casi potrete conoscere la bevanda in tutto il suo assortimento.
Sono nate nel tempo tante varianti e tanti gusti differenti per andare incontro alle esigenze di ciascuno. Non avrete che l’imbarazzo della scelta per decidere quale sia il Kombucha più in linea coi vostri gusti.
Ma, se preferite potete anche prepararlo in casa voi stessi. Sempre online, sono in vendita confezioni fai da te che permettono una produzione ad uso domestico.
Per cominciare, troverete in vendita il kit con tutto l’occorrente per una preparazione perfetta. Però è bene fare attenzione agli step da fare per evitare di sbagliare qualche passo. Li riassumiamo per evitare confusione:
- Per prima cosa, portare ad ebollizione l’acqua e mettere in infusione il tè (verde o nero) da 5 a 15 minuti a seconda della tipologia di tè.
- Poi, aggiungere lo zucchero, che sarà il nutrimento dei batteri contenuti nel nostro Scoby.
- Aspettare che la bevanda si raffreddi prima di passare alla fase successiva che darà il via al processo di fermentazione.
- Infine, unire lo scoby per avviare il processo di fermentazione. Ricordiamo che va conservato con cura perchè altrimenti non produrrà il risultato desiderato.
- Attendere almeno una settimana prima di assaggiarlo. Deve essere leggermente frizzantino e non troppo dolce prima di essere considerato pronto da bere. Potrebbe essere necessario più tempo durante le stagioni fredde, mentre in quelle estive la fermentazione subirebbe accelerazioni legate al caldo.
- Conservare in frigo ad una temperatura compresa tra 0 e 4 gradi in contenitori idonei precedentemente sterilizzati.
Facile no? Ma se temete di non riuscire a ricreare la bevanda salutare di cui tutti parlano vi basterà acquistarla già pronta direttamente online. La vendono anche su Amazon e quindi non è affatto difficile da reperire. Anzi, potrete farne scorta in dispensa e gustarla in ogni momento della giornata.
Kombucha: tossicità oggetto di studio e rimedi per evitarle
Abbiamo parlato a lungo dei benefici del Kombucha. Qualcuno però si chiede se sia tutto vero quello che si dice intorno a questa bevanda capace di aiutare per così tanti disturbi fisici tanto da risultare quasi miracolosa. Sarà dunque tutto vero o ci sono informazioni nascoste che devono farci diffidare dall’utilizzare con frequenza il Kombucha?
Gli studi che mettono in dubbio i suoi benefici parlano addirittura di tossicità. Nello specifico si fa riferimento a presunte tossicità relative a fegato e reni.
Ma non è tutto: la tossicità può derivare anche da una scorretta preparazione fatta in casa. Si sa, la fermentazione è un processo delicato e va eseguito con molta cura e attenzione per i dettagli. Lo stesso sicuramente vale per il Kombucha che tra l’altro è una bevanda ancora per molti ignota e che magari ci si appresta a preparare per la prima volta da soli e senza troppe informazioni sul procedimento corretto.
Qualche consiglio: per evitare che l’ambiente diventi tossico per la vostra bevanda a base di tè diventa necessario qualche accorgimento in più prima di procedere.
- Attenzione al materiale del contenitore che si userà per conservarlo in frigo. No assolutamente a materiali fatti con vernice o piombo perché sono sostanze che potrebbero essere assorbite dall’infuso e quindi poi ingerite. Preferite sempre il vetro, preferibilmente bottiglie, e scartate invece la ceramica.
- Norme igieniche idonee. Il contenitore da utilizzare deve essere sterilizzato e lavato con cura.
- Non prendete iniziative. Se esiste un manuale di istruzioni dovete rispettarlo passo dopo passo senza cambiare nulla. Il risultato potrebbe essere deleterio sia nel gusto che in eventuali tossicità.
- Usate bottiglie con chiusura meccanica. In questo modo sarà più facile fare le verifiche per controllare lo stato di fermentazione e allentare la pressione, se necessario. Questo riduce gli eventuali rischi di esplosione della bottiglia.
Se seguite questi pratici consigli sarete certi di non combinare disastri che potrebbero nuocere alla vostra salute, qualora queste ipotesi di tossicità troveranno un giorno conferma scientifica nei vari studi tuttora in atto.
Kombucha controindicazioni: ne esistono sul serio?
Dopo aver parlato delle eventuali tossicità non possiamo che accennare anche alle controindicazioni.
Premesso che anche su questo punto non ci sono ancora dati scientifici dimostrabili e quindi si tratta solo di ipotesi, qualcuno afferma che il Kombucha non sia così salutare come si vuole far credere.
I rischi per la salute che sono associati al consumo di questa bevanda a base di tè sono effetti collaterali diffusi che possono creare difficoltà nelle normali funzioni del nostro fisico.
Si parla anche di eruzioni cutanee, vomito, diarrea e in generale problemi gastro-intestinali.
Se queste controindicazioni esistono davvero noi non lo sappiamo ancora, ma è sicuramente vero che per le sue caratteristiche specifiche il Kombucha va utilizzato con cautela e senza eccedere nel suo consumo.
Infatti, dato che contiene zuccheri non è indicato per persone che soffrono di diabete, per coloro che sono a stretto regime dietetico e in generale per tutti gli altri che devono comunque utilizzarlo con moderazione. Ma è anche vero che lo zucchero non è l’ingrediente principale e di conseguenza non lo si trova in quantità così elevate da fare danno all’organismo. Però, se non volete rinunciare al Kombucha ma dovete necessariamente limitare lo zucchero potete allungare i tempi di fermentazione e non correrete alcun rischio.
In ogni caso, la quantità ideale di Kombucha pare sia di 240 ml al giorno, non un sorso di più.
Eccedere con il Kombucha ha un’altra conseguenza: potrebbe causare gonfiori intestinali a causa dei gas prodotti nella bevanda.
Qualcuno parla di reazioni allergiche, ma queste possono essere causate dalle preparazioni casalinghe che non seguono tutte le istruzioni, sbagliando qualche fase e rendendo non idonea la fermentazione.
Il dibattito sulla quantità di alcol invece è ancora aperto. Eppure il Kombucha ha livelli alcolici davvero minimi e si trovano esclusivamente nelle preparazioni casalinghe. Chi ha il desiderio di provare questa bibita con base alcolica deve cercare il cosiddetto hard Kombucha, fermentato al punto giusto per diventare il cocktail del momento.
Infine, il Kombucha è sconsigliato per le donne in gravidanza o che stanno già allattando. Inoltre, se si è affetti da malattie gravi o tumori è sempre opportuno consultare il proprio medico prima di acquistarlo. Lui saprà indicarvi se fa al caso vostro, il corretto uso e la quantità ideale giornaliera.
Insomma, se da un lato il Kombucha è visto come un elisir dalle mille sfaccettature benefiche, dall’altro ci sono ancora tante sue proprietà tutte da scoprire.
Quel che è certo è che bisogna provarlo per poter esprimere il proprio giudizio e siamo certi che non vedete l’ora di acquistarlo per poter dire la vostra.
Gusti e varianti tutti da provare per una bevanda dal sapore alternativo
Concludiamo con qualche chicca sul Kombucha per riassumere i gusti con cui si può sorseggiare da soli, in famiglia o con gli amici.
Sappiamo già che il sapore di base è sempre unico in quanto deriva da diversi fattori, tra cui il tipo di tè utilizzato per l’infusione.
Ma in commercio ne esistono anche varianti del tutto eccezionali che vale la pena provare almeno una volta nella vita.
Kombucha ai frutti di bosco è ideale per chi ama i sapori fruttati e dolciastri. Ha enormi benefici anche sulla digestione e unisce il gusto alla salute.
Invece, chi preferisce gusti più tradizionali deve assolutamente provare la variante allo zenzero, ottima anche per le sue proprietà salutari come anti-infiammatorio e indicato nella prevenzione di influenza e raffreddori.
Nelle fresche serate estive vi farà compagnia un bel bicchiere di Kombucha a base di cocco, ananas e lavanda. Leggermente frizzante, dal gusto floreale e soprattutto molto sano perchè ricco di vitamine.
Queste preparazioni speciali si possono assaporare da sole oppure durante i pasti. Bisogna saperli abbinare agli alimenti giusti che ne esaltano il sapore e rendono il Kombucha davvero irresistibile anche per i palati più esigenti.
Se vi piace provare bibite diverse e vi innamorate del Kombucha allora dovete assolutamente provare tutte le sue varianti. Dunque, che aspettate? Siamo certi che il gusto vi conquisterà e non potrete più farne a meno.