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Tecnologia e bellezza ormai vanno spesso di pari passo per regalare nuovi mezzi a coloro che desiderano restare giovani più a lungo e ritrovare la forma fisica ideale. 

Oggi vi parliamo di fotobiomodulazione, la rivoluzionaria formula antiage che agisce su più fronti per accontentare proprio tutti. 

Dalle cicatrici alle smagliature, dai problemi della pelle alle adiposità, questa tecnologia al LED è ottima per ottenere risultati veloci e molto soddisfacenti.

Volete saperne di più? Allora cominciamo subito a descrivere in cosa consiste questo trattamento e quali sono i suoi ambiti più richiesti.

Fotobiomodulazione: a cosa serve?

Voglia di ringiovanire senza ricorrere alla chirurgia estetica? Oggi la soluzione esiste e si chiama fotobiomodulazione. Un’alternativa al bisturi che sfrutta le potenzialità del LED per agire sul problema e risolverlo in tempi brevi.

Ma cos’è la fotobiomodulazione? Si tratta di una terapia che effettua la stimolazione cellulare attraverso la luce al LED emessa da un laser. 

Nessun calore sulla pelle e nessun effetto doloroso: in pratica è il rimedio perfetto per ringiovanire senza compromessi.

Per questo viene utilizzata in tantissimi ambiti estetici e con scopi tutti diversi.

Il risultato è una pelle morbida, distesa e più giovane. Troppo bello per essere vero? Scopriamo allora come funziona e su cosa agisce esattamente per capire se può fare al caso vostro.

Come funziona la fotobiomodulazione

fotobiomodulazione

Attraverso le sedute di fotobiomodulazione andrete a stimolare la produzione di collagene ed elastina, per un elisir di giovinezza tutto al naturale.

Il meccanismo si basa sulla tecnologia al LED: il laser emette questa luce che determina una serie di reazioni biochimiche e biofisiche all’interno dell’organismo (agendo sui mitocondri), con lo scopo di stimolare la rigenerazione cellulare, la riorganizzazione dei tessuti e migliorare la circolazione e il drenaggio.

Chi ne può trarre beneficio è sicuramente la pelle in ogni sua parte, rimuovendo cicatrici o macchie persistenti, smagliature, acne, e persino le rughe.

Ma non è tutto: ha un’ottima influenza positiva anche in caso di dolori alle articolazioni, ai tendini e ai muscoli.

E il suo punto di forza è quello di non essere invasivo o doloroso per la superficie su cui viene applicato in quanto basa la sua efficacia sulla luce che sprigiona energia a bassa intensità. 

Perché usare la tecnologia al LED

Ma adesso è il momento di capire dove la fotobiomodulazione trova i suoi sbocchi più interessanti:

  • vista
  • acne
  • cellulite
  • cellule adipose
  • invecchiamento
  • calvizie
  • rughe
  • cicatrici e smagliature
  • tono muscolare

Come si intuisce dall’elenco, la fotobiomodulazione ha enormi benefici su diversi punti del corpo, come viso, labbra, occhi, seno, braccia, addome, gambe, glutei.

A seconda del tipo di problema si agisce solo sulla parte localizzata e si interviene con sedute che hanno una durata di almeno 30 minuti e che cambiano d’intensità a seconda della zona e degli effetti desiderati. 

E quali effetti si possono ottenere? Diamo uno sguardo ai benefici di questa tecnologia innovativa per migliorare la vostra bellezza.

I benefici della fotobiomodulazione

L’intensa luca rossa sprigionata dalla fotobiomodulazione, indolore e diretta, permette di migliorare o ringiovanire alcune specifiche zone del proprio corpo. Inoltre, risolve o allevia anche delle imperfezioni su cui altrimenti bisognerebbe intervenire chirurgicamente.

fotobiomodulazione

Ecco i benefici della terapia al LED:

  • Elimina le cicatrici
  • Ripara i tessuti e permette una più celere guarigione delle ferite
  • Aiuta ad alleviare i dolori nevralgici causati dall’artrite
  • Elimina l’acne
  • Stimola la crescita dei capelli
  • Stimola la produzione di collagene e diminuisce le rughe
  • Interviene sulle macchie della pelle causate dal sole
  • Migliora la salute delle ossa in chi ha problemi legati alle articolazioni
  • Agisce sulla retina e migliora la vista

Un trattamento che segue la lunghezza d’onda

La fotobiomodulazione, come anticipato, non è sempre uguale per tutti, ma segue regole ben precise che agiscono in modo differente a seconda del tipo di problema su cui si decide di intervenire. 

La luce resta sempre al LED ed è di colore rosso, ma cambia la sua intensità, espressa con la lunghezza d’onda.

Ogni specifica lunghezza d’onda viene utilizzata per trattamenti terapeutici differenti: ad esempio se desiderate eliminare le antiestetiche imperfezioni della pelle, come l’acne o le rughe, bisogna usare un’intensità di 630 mn.

Invece se lo scopo è quello di migliorare la produzione di collagene per una pelle più morbida e luminosa, bisogna utilizzare una lunghezza d’onda di 850 mn.

Naturalmente non è un trattamento che si decide di fare in autonomia: è necessaria una diagnosi della pelle con uno specialista, col quale si decide insieme come operare e con quale lunghezza d’onda.

La fotobiomodulazione per dimagrire

Ridurre le adiposità localizzate, soprattutto su cosce, braccia e glutei, è uno dei motivi più interessanti per valutare di iniziare un trattamento di fotobiomodulazione.

Quindi è una tecnica che fa dimagrire? Dal momento che non si tratta di una dieta, non fa perdere peso, ma riduce i grassi in eccesso, ottenendo comunque risultati soddisfacenti all’interno di un percorso dimagrante.

Ciò significa che agisce sulla zona interessata e rimuove l’adipe in eccesso, senza necessariamente ridurre le calorie all’interno del proprio regime dietetico o senza dover fare attività sportiva per restare in forma.

Anche se, a parer nostro, associare la fotobiomodulazione alla dieta e allo sport è sicuramente il modo migliore per agire a 360 gradi sul proprio corpo e ottenere risultati duraturi nel tempo.

E gli effetti collaterali?

La domanda che sicuramente vi state ponendo è: esistono effetti collaterali?

Ebbene, vi rassicuriamo subito dicendovi che fino ad oggi non ne sono stati registrati.

Ovviamente è prioritaria la diagnosi della pelle per verificare che non ci siano controindicazioni che siano in contrasto con questo trattamento al laser che può, ad esempio, avere controindicazioni in caso di assunzione di determinati farmaci, come cortisone o antibiotici.

In questi casi si possono verificare delle reazioni di fotosensibilità. In linea di massima, però, è il trattamento ideale: non fa male alla salute e non provoca alcun dolore, permette di ringiovanire in poche e semplici mosse, e inoltre agisce direttamente sul problema senza provocare effetti indesiderati nel resto del corpo.

E aggiungiamo che non richiede una fase di recupero dopo il trattamento e si può effettuare in qualunque periodo dell’anno!

Diciamo che forse i costi potrebbero essere l’unico neo, in quanto possono oscillare a seconda delle sedute necessarie. Ma di certo costa meno di un intervento di chirurgia estetica!

Quindi, in conclusione, la tecnologia al servizio della bellezza con la fotobiomodulazione ha raggiunto la sua massima espressione e vale la pena tenerla in considerazione se esistono delle reali necessità di intervenire sul proprio corpo per migliorarlo. 

O semplicemente per riprendere in mano la propria giovinezza che troppo presto tende a volare via: come trattamento non invasivo è una soluzione perfetta per fermare il tempo e godersi un corpo in forma.