Alcuni funghi che crescono in Europa e America contengono una sostanza chimica chiamata psilocibina, i cui effetti psicotropi fanno sì che i funghi che la contengono siano chiamati anche “funghi magici”.
Le persone tendono a utilizzare la psilocibina come una droga ricreativa, alcune persone credono che i funghi allucinogeni possano anche curare la depressione. Quello che essa provoca sono sensazioni di euforia, e percezioni distorte che sono comuni nelle droghe allucinogene come l’LSS.
Studi condotti al Johns Hopkins Center hanno evidenziato gli effetti della psilocibina, che possono essere sia negativi che positivi, nonché la possibilità di utilizzare questa sostanza per la cura di diverse patologie mediche.
Nel 2020, lo stato dell’Oregon è diventato il primo stato a legalizzare la psilocibina, ma con un periodo di legge di due anni durante i quali la sua assunzione verrà tenuta sotto controllo e richiederà la prescrizione medica.
La psilocibina è catalogata come sostanza con un alto potenziale in termini di dipendenza e abuso, che finora non viene impiegata nei medicinali. Invero, la sostanza jn se non si ritiene che dia necessariamente dipendenza, ma i medici hanno rilevato effetti collaterali come ansia, panico e allucinazioni dopo averla assunta.
Che cos’è la psilocibina esattamente?
La psilocibina è un allucinogeno naturale che, come abbiamo detto, le persone assumono mediante alcuni tipi di funghi. I suoi effetti si producono in quanto la sostanza attiva i recettori della serotonina, tendenzialmente nella corteccia prefrontale. Questa parte del cervello influenza l’umore, ma anche la cognizione e la percezione. Gli allucinogeni tuttavia incidono anche su altre parti del cervello che regolano l’eccitazione sessuale e il senso di panico.
La psillocibina non sempre causa allucinazioni di tipo visivo o auditivo. La sua azione è più subdola, andando a lavorare sul modo in cui le persone che assumono la droga percepiscono gli oggetti e le persone che si trovano davvero intorno a loro. Non si vede ciò che non esiste, quindi, ma si percepisce in modo diverso ciò che esiste.
In base alla quantità di droga che una persona consuma, ma anche alle sue passate esperienze e alle sue aspettative, l’effetto può variare. Di norma, l’effetto allucinogeno si produce in 30 minuti dall’assunzione, e dura dalle 4 alle 6 ore. In alcuni soggetti, tuttavia, le modificazioni sensoriali possono durare per diversi giorni. Ciò dipende anche dal tipo di fungo: la specie, l’origine, il modo in cui è cresciuto e il periodo in cui è stato raccolto, e anche se lo si assume fresco o secco, in quanto la dose di psilocibina contenuta in un fungo secco è 10 volte più elevata rispetto al prodotto fresco.
Il consumo di funghi allucinogeni
I funghi che contengono psilocibina sono, di solito, piccoli e di color marrone o beige. Nella natura selvaggia, le persone spesso li confondono con altre specie di funghi che sono velenosi.
Quanto al consumo vero e proprio, questo di solito può aversi con un the, o inserendo i funghi nel cibo perché abbiano un sapore migliore, dal momento che di solito hanno un sapore amaro. Alcuni inoltre frantumano i funghi secchi finché non si riducono a una polvere che poi racchiudono in capsule. Un altro tipo di consumo molto popolare è quello con il cioccolato.
Ma perché si usa la psilocibina? La risposta non è scontata come si pensa. Infatti, oltre allo scopo ricreativo, alcuni ne fanno uso con scopi mistici o spirituali, ad esempio nei rituali esoterici – una tradizione che risale all’epoca precolombiana -. Inoltre, un altro degli usi è quello di ridurre i disturbi legati ad ansia, panico, depressione e mal di testa.
Gli effetti infatti, possono essere considerati simili a quelli di alcuni farmaci che curano la depressione: non solo cambio di umore e percezioni, ma anche euforia, senso di pace, risveglio spirituale, sensazione che ciò che ci circonda non sia reale, spersonalizzazione, pensiero distorto, visione distorta, pupille dilatate, giramento di testa, mancanza di concentrazione, debolezza muscolare, mancanza di coordinazione, sensazioni fisiche non usuali, nausea e vomito, confusione, allucinazioni che causano spavento.
Gli effetti variano da soggetto a soggetto, ma anche in base alla semplice aspettativa delle persone che, se sono ansiose rispetto all’assunzione, più facilmente svilupperanno una risposta ansiogena alla sostanza.
La psilocibina come trattamento per la depressione
Gli studi hanno dimostrato che la psilocibina può essere utilizzata per ridurre i sintomi della depressione senza incidere sulle emozioni, specie in combinato con il supporto psicologico. Altri studi hanno anche dimostrato che persino le allucinazioni indotte possono produrre effetti positivi.
Ci sono tuttavia dei rischi. Per prima cosa, un mutamento permanente delle percezioni, con una tendenza ad avere flashback di eventi traumatici. Inoltre, sensazioni di agitazione, paura e delirio psicotico sono state rilevate in chi ha fatto uso di psilocibina, e in alcuni casi i sintomi si sono dimostrati simili alla schizofrenia.
Nella maggior parte dei casi, questi effetti possono essere trattati con le benzodiazepine, e vanno via nel giro di 8 ore. Ma non sempre. Ad esempio, c’è un rischio di avvelenamento che porta spasmi muscolari, confusione e delirio, e che ha un tempo di trattamento più lungo. Questa è una delle ragioni per cui si consiglia di rimuovere questi funghi dalle aree visitate dai bambini, così da evitare i rischi di un’assunzione accidentale.